Coronavirus ed eCommerce, l’analisi del settore secondo Prestashop
Come sta reagendo il commercio digitale alla pandemia da Coronavirus? Ma, soprattutto, come stanno reagendo i siti di eCommerce a questa situazione improvvisa e spesso drammatica? Sono alcune delle risposte che arrivano da un sondaggio di Prestashop, piattaforma open source per la realizzazione di soluzioni di e-commerce leader in Europa e in America Latina, condotto su un campione di oltre 1500 imprese in Italia, Spagna e Francia.
Aumenta l’eCommerce
Il risultato di base – che è in realtà sotto gli occhi di tutti – è la crescita del ricorso alle soluzioni di commercio virtuale e a distanza a seguito della complessa situazione attuale che, come spiega Luca Mastroianni, Head of International di PrestaShop, “promette di avere effetti a lungo termine”. Anche chi prima del lockdown non aveva familiarità con lo shopping digitale ora sta cambiando abitudini e “continuerà presumibilmente a utilizzare il canale di vendita online anche una volta terminata l’emergenza”.
Migliorare l’esperienza di shopping per gli utenti
Diventa quindi cruciale per chi opera nel settore farsi trovare pronti ed essere “nelle condizioni di offrire sempre ai clienti un’esperienza di shopping virtuale completa, efficiente e appagante”; la strada verso questo obiettivo può passare anche dalla scelta di una soluzione già ottimizzata per trovare una casa al proprio sito, come il servizio di Flamenetworks di hosting PrestashopCertificato,un hosting creato appositamente per questo CMS che facilita la gestione di tutti gli aspetti legati al proprio eCommerce.
I commercianti sono preoccupati
Tornando alla ricerca, emerge anche un sentimento di generale pessimismo o preoccupazione da parte dei merchant intervistati: nonostante la profonda riorganizzazione del lavoro e dei processi quotidiani, inevitabile per rispondere alla situazione contestuale, quasi due commercianti su tre ritiene di aver fornito ai propri clienti un servizio degradato a causa delle misure di confinamento, e il 65 per cento lamenta un’interruzione della propria attività a causa della quarantena.
Nonostante l’avvio della Fase-2, il 44 per cento delle attività ha chiuso complessivamente per uno o due mesi e, addirittura, una porzione similare stima un periodo di sospensione delle vendite tra i tre e i sei mesi, a seconda ovviamente delle specificità della tipologia di attività.
I problemi principali
La negatività del settore deriva in forte prevalenza da una generalizzata mancanza di domanda, prevista dal 60 per cento dei commercianti, mentre il 43 per cento lega lo stop alle crescenti difficoltà logistiche conseguenti al lockdown. Altro fattore da non trascurare che minaccia le attività è la complessità in termini di approvvigionamento delle scorte (36 per cento), così come appare complesso garantire e tutelare la sicurezza dei dipendenti alla luce delle nuove normative.
Il risultato finale di questo sondaggio è che soltanto una quota parziale – il 35 per cento – dei commercianti intervistati da PrestaShop si aspetta un incremento di attività per il proprio negozio online nel periodo di emergenza, mentre più della metà dei merchant che possiedono anche un punto vendita fisico sostiene di non aver ancora notato una trasposizione online della propria attività offline.